Brealone

BREALONE (m 2268)

Un’importante cima, per lo più erbosa, posta lungo il confine tra Lombardia e Trentino Alto Adige. Siamo nel settore meridionale del Gruppo dell’Adamello in una zona stranamente disertata dagli escursionisti. Speriamo con questo testo di stimolare una conoscenza più approfondita di un settore che presenta ancora numerose testimonianze del primo conflitto mondiale; la linea del fronte attraversava proprio il Brealone e i sentieri sommitali furono costruiti all’epoca a scopo difensivo. Oltre all’interesse storico è una zona notevole da un punto di vista panoramico grazie alla presenza dei Laghetti di Bruffione. Assai interessante è inoltre la presenza di numerose specie floreali alpine che arricchiscono ulteriormente la salita. Il periodo migliore per la percorrenza di questo itinerario sono i mesi tra giugno e ottobre compresi, non prima in quanto la zona risulta assai nevosa. Massima attenzione deve essere inoltre prestata ai temporali che spesso colpiscono la zona nei pomeriggi primaverili ed estivi; in compenso il tracciato non è troppo lungo e partendo alla mattina di buon'ora si può completare il cammino entro il primo pomeriggio.

Dati tecnici:

Dalla Piana del Gaver – Bar Bruffione (m 1511): Difficoltà: E (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: totale nella via di salita; assente nel tratto di discesa tra la vetta del Brealone e i Laghetti di Bruffione con percorso comunque evidente in presenza di buona visibilità.; chi desidera un percorso interamente segnato può rientrare a ritroso. Dislivello assoluto: m 757. Acqua sul percorso: nel torrente presso la Malga Bruffione di Sotto.

Accesso alla partenza:

Risaliamo la Val Sabbia sino a raggiungere il lago di Idro. La comoda provinciale prosegue lungo la sponda occidentale del lago superando Anfo e portandosi alla testata dello specchio d’acqua. Poco prima del paese di Ponte Caffaro volgiamo a sinistra con indicazioni per Bagolino e Passo Croce Domini abbandonando la strada che procederebbe altrimenti in direzione di Tione di Trento e Madonna di Campiglio. Seguiamo la comoda statale raggiungendo Bagolino e ignorando il bivio a sinistra per il Passo della Maniva. La strada diviene poi più ripida e, in un contesto d’alta montagna, supera dapprima il piccolo abitato di Val Dorizzo per poi accedere alla bellissima piana del Gaver, dominata dall’immensa mole del Cornone di Blumone. Parcheggiamo l’automobile presso il Bar Bruffione, posto a destra della strada al margine meridionale della piana, subito prima che la statale volga a sinistra salendo in direzione del Passo Croce Domini.

Descrizione dell’itinerario:

Il nostro percorso ha inizio pochi metri prima del Bar Bruffione scendendo a destra in direzione del torrente (cartelli segnaletici). Raggiungiamo e scavalchiamo il corso d’acqua con il ponte dal quale godiamo di una spettacolare vista in direzione del Cornone di Blumone. La mulattiera prosegue sulla sinistra orografica della valle muovendo verso meridione a tagliare, in moderata salita, il pendio boscato. Ad una lunga frazione nel bosco seguono alcune schiarite che permettono di dominare dall’alto la vallata; il percorso prosegue nella salita obliquando lievemente verso est offrendo la vista, in lontananza, di Val Dorizzo. Nel settore superiore l’alberatura diviene più rada e si transita alla base di alcuni ripidi pendii in parte rocciosi. Ignoriamo il segnavia che cala ripido a destra mantenendo l’ampia mulattiera a fondo naturale; superiamo una strettoia e accediamo all’improvviso alla bellissima piana che accoglie la Malga Bruffione di Sotto (m 1754 - ore 1 dalla partenza). Si tratta di una splendida distesa prativa attraversata dal torrente in ambiente idilliaco ed appartato. Abbandoniamo il sentiero principale che raggiungerebbe in qualche minuto la suddetta malga volgendo invece verso destra, scavalcando il limpidissimo torrente con un bel ponticello in legno (indicazione per i “Laghi di Bruffione”).

Al di là del ponticello terminiamo d’attraversare il bel pianoro erboso per affrontare il sentierino che sale ripidamente tra isolati larici e qualche roccia affiorante. Il percorso, privo di qualunque difficoltà, sale ben marcato ed evidente, fra macchie di rododendro e con un bel ruscello alla nostra destra. Più in alto un breve scorcio permette di tornare ad osservare il Cornone di Blumone. Superiamo alcuni settori quasi paludosi, con numerose risorgive e polle d’acqua particolarmente abbondanti ad inizio stagione sino a rimontare il dosso sormontato da una vecchia costruzione in stato d’abbandono (m 1894); possiamo osservare per la prima volta il più vicino dei due Laghetti di Bruffione. Ne raggiungiamo la sponda procedendo, oltre la costruzione, guidati dal sentiero che cala in poche decine di metri sino alla sponda settentrionale (m 1888 - ore 0,45 dalla Malga Bruffione di Sotto – ore 1,45 complessive). Il sentiero procede a fianco al lago quindi prende quota permettendo di osservare il secondo, più grande specchio d’acqua. E’ possibile scendere anche in questo caso al lago abbandonando il sentiero e calando per facili prati. Ripreso il sentiero ci lasciamo guidare dai segnavia che portano a descrivere un ampio semicerchio attorno alla conca che ospita i laghetti. Dopo un tratto quasi piano affrontiamo una ripida salita attraverso un ampio canalone dove la neve tende a permanere sino ad inizio estate. Poco sopra, lasciando per qualche metro il nostro sentiero, possiamo affacciarci a destra sui laghetti di Bruffione che si mostrano dall’alto in tutti i loro colori incastonati come sono in un contesto prativo di serena bellezza. Il segnavia volge deciso verso meridione sino a raggiungere un marcato canale ricadente dall’alto e solcato da un bel ruscello. La segnaletica guida verso sinistra risalendo il ripido solco vallivo e permettendo, tra facili balze erbose, di raggiungere il marcato Passo di Brealone (m 2109 – ore 0,40 dai Laghetti di Bruffione – ore 2,25 complessive). Ci affacciamo per la prima volta verso oriente arrivando a scorgere, all’orizzonte, la catena del Monte Baldo.

La salita al Brealone prevede a questo punto la percorrenza del bel tracciato, indicato dalla segnaletica, che si sviluppa verso sinistra in direzione del Passo di Bruffione. Si tratta di una frazione, in pratica pianeggiante, che aggira ad occidente la vetta, mantenendosi poche decine di metri più in basso rispetto alla sommità. Questa frazione su mulattiera è ben nota agli amanti della mountain bike che per assurdo conoscono il Brealone maggiormente rispetto agli escursionisti alpini; ne seguiamo l’ampio e facile percorso in ambiente  prativo caratterizzato per lo più da profili dolci ed arrotondati. Rari sono gli affioramenti rocciosi e questo risulta sorprendente, soprattutto considerata la grande vicinanza alle principali vette dell’Adamello. Per guadagnare la vetta del Brealone abbandoniamo la mulattiera salendo in appena qualche minuto a destra, intuitivamente e assolutamente senza difficoltà, sino al punto più alto (m 2268 – ometto di pietre sul punto più alto - ore 0,15 dal Passo di Brealone – ore 2,40 complessive). Tutto il crinaletto sommitale appare percorribile a piedi essendo in prevalenza erboso e privo di grossi dislivelli. Nel periodo immediatamente successivo al disgelo (giugno, luglio) queste lande erbose presentano le bellissime fioriture violacee della Primula di Val Daone (Primula daonensis), endemica del Gruppo dell’Adamello e della zona dell’Ortles – Cevedale. Vasto ed attraente appare il paesaggio di vetta, particolarmente verso settentrione dove, subito al di là del sottostante Passo di Bruffione, svettano le principali cime del settore meridionale dell’Adamello. Molto bella appare inoltre la visione della conca che accoglie i Laghetti di Bruffione che tuttavia sono meglio visibili dalla mulattiera che traversa poco sotto la cima.

Rientro a valle:

Chi desidera un sentiero segnato e privo di qualsiasi problema d’orientamento potrà rientrare a ritroso. Per escursionisti desiderosi di percorrere un bell’anello si apre un’altra opportunità calando ai Laghetti di Bruffione senza dover tornare sui propri passi. Da notare che sebbene il percorso non sia segnato, con buona visibilità non vi è alcun problema d’orientamento: si individua facilmente una bella traccia che senza alcuna ambiguità guida in comoda discesa. Chi sceglie questa opportunità lascia la cima del Brealone calando alla sottostante mulattiera. Ci affacciamo così sulla sottostante conca che ospita i laghetti godendo d’un magnifico panorama dall’alto. Un occhio attento potrà, da questa posizione, notare già il percorso di discesa: i Laghetti di Bruffione appaiono infatti sovrastati, a destra, dalla piramide erbosa del Dosso dei Laghi. Il sentiero di discesa traversa in modo evidente sul fianco meridionale di questa cima prativa per poi calare ripidamente ai laghi. Si tratta pertanto di muovere i propri passi, intuitivamente, verso la suddetta traccia di sentiero. Muoviamo tra facili balze erbose, non troppo ripide, prestando unicamente attenzione a traversare alti sul versante occupato dai laghi o meglio sul filo dall’ampio crinale discendente per poi obliquare a sinistra lunga l’evidente traccia quando si giunge a breve distanza dal Dosso dei Laghi. Nel settore inferiore, con in vista i sottostanti laghi come evidente punto di riferimento, si incontrano alcuni ometti di pietra come ulteriore aiuto. Su fondo terroso perdiamo ripidamente quota sino a confluire nel sentiero segnato usato per la salita, grosso modo presso la conca occupata dal secondo, più grande dei due laghetti di Bruffione. Il rientro ricalca da qui in poi il sentiero d’andata ma a ritroso passando presso il primo lago per poi calare comodamente sino a valle. In tutto sono da preventivare circa ore 4,40 di cammino considerando un paio d’ore per la discesa.

Cenni sulla flora:

Un’escursione davvero ricca, dal punto di vista botanico, con una bella rassegna di fiori alpini facilmente osservabili anche dal profano. Il fiore per eccellenza, presente sul Brealone, è senz’altro la Primula di Val Daone (Primula daonensis), importante endemismo che limita la sua presenza ai gruppi dell’Adamello e dell’Ortles-Cevedale. Nonostante sia, in queste aree, una pianta diffusa abbondantemente, è pur sempre una primula a petalo rosso unica nel suo genere e con un areale piuttosto ristretto. E’ presente nel tratto sommitale compreso tra il Passo di Brealone e la cima.

Elenchiamo di seguito molte altre specie osservabili lungo il percorso.

Lungo la mulattiera che sale dal Gaver alla Malga Bruffione di Sotto:

1) Sassifraga a foglie cuneate (Saxifraga cuneifolia), presente nei tratti boschivi a lato del sentiero.

2) Sassifraga alpina (Saxifraga paniculata) nelle rocce a lato del sentiero.

3) Orchide candida (Pseudorchis albida), osservata nei prati presso la Malga Bruffione di Sotto.

4) Orchide dei pascoli (Traunsteinera globosa), osservata nei prati a lato del sentiero poco prima di raggiungere la piana ove è presente la Malga Bruffione di Sotto.

5) Orchide macchiata (Dactylorhiza maculata), nelle schiarite del bosco, a lato del sentiero.

6) Giglio martagone (Lilium martagon) presente in discreta quantità ai margini delle faggete presenti tra il Gaver e la Malga Bruffione di Sotto.

7) Giglio rosso (Lilium bulbiferum), dalle spettacolari ed appariscenti corolle rosse. E’ presente lungo la mulattiera in coincidenza di alcuni affioramenti rocciosi che sovrastano, a sinistra, il tracciato. Purtroppo gli esemplari non sono facilmente raggiungibili ad eccezione di alcune piante che, invece di crescere su roccia, si sono insediate nei prati ripidi sovrastanti il sentiero.

8)  Paradisia (Paradisea liliastrum), presente in grande quantità nei prati sia a monte che a valle della mulattiera nel tratto superiore, in uscita dal bosco e a breve distanza dalla Malga Bruffione di Sotto.

9) Raponzolo plumbeo (Phyteuma ovatum) nelle schiarite del bosco, a lato del sentiero.

10) Anemone narcissino (Anemone narcissiflora); presente in grande quantità negli stessi prati che ospitano Paradisia liliastrum e Lilium bulbiferum.

Tra la Malga Bruffione di Sotto e i Laghetti del Bruffione:

1) Sassifraga stellata (Saxifraga stellaris) nelle zone paludose e lungo i torrenti che affiancano il sentiero in salita verso i laghi.

2)  Rododendro ferrugineo (Rhododendron ferrugineum) dalle bellissime infiorescenze porporine. E’ presente nei prati e nel bosco rado di conifere subito a monte dalla Malga Bruffione di Sotto.

3) Genziana punteggiata (Gentiana punctata); lungo il nostro percorso condivide l’habitat con Rhododendron ferrugineum.

4) Genziana di Koch (Gentiana acaulis).

5) Tossillaggine alpina (Homogyne alpina) nelle praterie poco a valle dei Laghetti di Bruffione.

6) Piumino rotondo (Eriophorum scheuchzeri) nelle zone paludose che precedono l’arrivo ai Laghetti di Bruffione.

7) Erba unta comune (Pinguicola vulgaris) presente nelle zone torbose e paludose subito a lato del sentiero. E’ pianta carnivora in grado di catturare piccoli insetti grazie alle foglie ricoperte di un liquido molto vischioso.

8) Mirtillo (Vaccinium myrtillus).

 Tra i Laghetti del Bruffione e il Passo di Brealone:

1) Soldanella alpina (Soldanella alpina); fiorisce nelle aree appena liberate dalla neve.

2) Soldanella della silice (Soldanella pusilla); molto simile alla precedente, ne condivide in parte l’habitat. Si distingue da S.alpina per la sfrangiatura meno profonda e per lo stilo non sporgente dalla corolla

 Altre piante osservabili:

1) Erica carnea (Erica carnea)

2) Botton d’oro (Trollius europaeus)

3)  Bosso strisciante (Polygala chamaebuxus)

4) Tasso barbasso (Verbascum thapsus)

5) Valeriana trifogliata (Valeriana tripteris)

6)  Silene dioica (Silene dioica)

7) Cariofillata montana (Geum montanum)

8) Cariofillata dei rivi (Geum rivale)

9) Crepide dorata (Crepis aurea)

10) Pedicolare a foglie verticillate (Pedicularis verticillata)

11) Pedicolare zolfina (Pedicularis tuberosa)

12) Bugola (Ajuga reptans)

Flora della piana del Gaver:

Merita un capitolo a sè stante la flora presente nella piana del Gaver. Si tratta di un'area non compresa nel tracciato descritto ma posizionata immediatamente presso la partenza. L'ambiente si caratterizza per la presenza abbondante di numerose orchidee selvatiche tra le quali ricordiamo:

1) Orchidea sanguigna (Dactylorhiza incarnata subsp.cruenta)

2) Orchidea corallina (Corallorhiza trifida)

3) Orchidea bruciacchiata (Neotinea ustulata)

4) Scarpetta di Venere (Cypripedium calceolus)

5) Celoglosso (Coeloglossum viride)

6) Orchide macchiata (Dactylorhiza maculata)

7) Orchidea a foglie larghe (Dactylorhiza majalis)

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